domenica 27 settembre 2015

PARAMETRI CARATTERISTICI DEL CICLOPENDOLARISMO

AVVERTENZA IMPORTANTE: ciò che segue è un post ironico ad alto tasso ciclistico.
Gli automobilisti immusoniti e stressati che dovessero casualmente leggerlo, sono pregati di rendersi conto innanzitutto di essere nel posto sbagliato, pertanto di non rompere con commenti deliranti e scaracollare altrove.
Grazie.




La pratica quotidiana della bicicletta come mezzo di trasporto e come stile di vita consente di vivere i luoghi e il tempo con una percezione radicalmente differente rispetto a, che so, un pendolare che usi i mezzi pubblici o l'auto.
In particolare, ciò che caratterizza maggiormente il vissuto sensoriale, rendendolo tipico, riconoscibile, condiviso da chiunque abbia il tuo stesso stile di vita, è la prossimità con la strada.
Superficie di appoggio e scorrimento, direzione da prendere, guida nel tuo viaggio: ciò che per la maggior parte delle persone è un fugace non-luogo di asfalto scuro per te costituisce il luogo del perpetuo divenire, uno scorrere continuo, uno straordinario mezzo per visualizzare il tuo immediato futuro, un tunnel nel tempo. Un wormhole dal quale riemergi in un tempo tuo, una dimensione tua, una condizione fisica e spirituale tutta tua.
Il tuo stile di vita così vicino alla strada però, giorno dopo giorno, lascia segni materiali peculiari, inconfondibili, altrettanto tipici, che possono fondamentalmente essere descritti usando i seguenti parametri significativi:

COEFFICIENTE DI SCHIFEZZA - "CS":


Indice chimico-fisico direttamente proporzionale all'accumulo di detriti stradali sul corpo del ciclista. E' direttamente influenzato dalle condizioni climatiche, in ragione crescente all'aumentare dell'umidità dell'aria (picco massimo in caso di pioggia ovvero - all'altro estremo dello spettro - all'aumentare della sudorazione del ciclista). In tali condizioni, infatti, l'essere umano in bici diventa un ricettacolo perfetto per ogni genere di fanghiglia, morchia, residuo organico, humus, deiezione, pulviscolo che progressivamente vanno a intonacarne le sembianze esterne, grazie al ben noto effetto adesivo delle superfici bagnate.
Solitamente il CS non possiede alcuna correlazione con lo stato d'animo generale del ciclista: non è pertanto detto che essere sporchi da fare schifo ingeneri tristezza, o disagio, o neppure fastidio. Recenti studi empirici, però, tendono ad associare un'aumentata tendenza alla crisi matrimoniale nei soggetti maschi adulti e coniugati che presentino un alto CS con frequenza plurisettimanale.

RATEO DI SVAGO - "RS":

E' così chiamato il rapporto tra il rischio concreto di essere tirati sotto da un autoveicolo con la gioia indotta dall'uso della bici.
Solitamente più alto durante il primo periodo di ciclo-pendolarismo, tende a raggiungere livelli di equilibrio con la pratica costante, e con lo sviluppo di tecniche di sopravvivenza frutto di quest'ultima.
Onde abbattere a livelli insignificanti il valore di RS, è stato periodicamente osservato il ricorso alla spontanea aggregazione di pedalatori di gruppo, chiamata "Critical Mass", con felicissimi risultati in termini di conservazione di un RS bassissimo per lunghi periodi di tempo in condivisione con un elevatissimo numero di beneficiari.

COSTANTE TERMICA CICLOPEDALATORIA - "Ktcp":

Grandezza fisica - diversa per ciascun ciclista - che esprime la costanza del benessere termico al variare delle stagioni. Secondo un fenomeno tuttora da spiegare in tutta la sua estensione, l'atto del pedalare tiene caldo in inverno e mantiene fresco d'estate.
Più fonti scientifiche ritengono che, in presenza di abbigliamento adeguato specialmente con temperature basse, durante la pratica del ciclopendolarismo si realizzino condizioni assai prossime alla trasformazione isoentropica.

VOLUME PERCETTIVO PONDERATO MEDIO - "Vppm":

E' il volume occupato dalla sfera sensoriale del ciclista. 
Sin dai primi studi sul campo è stato ripetutamente accertato come il Vppm presenti le seguenti peculiarità:

  • aumenta col tempo, all'aumentare dell'attività ciclistica costante;
  • perdura anche oltre la durata dell'attività pedalatoria;
  • nei ciclisti corrisponde a circa 50 volte quello di un automobilista medio nell'ora di punta. In altre parole, mentre si pedala i sensi percepiscono 50 volte di più e meglio di quando si guida un'autoveicolo.

FATTORE DI INTIMIDAZIONE - "Fin":

Indice che esprime l'attitudine di un ciclista a farsi sopraffare dalle automobili.
Esso si ottiene dal rapporto tra le paure/incertezze ed il coraggio/certezze del ciclista, ed è variabile in misura crescente all'aumentare dell'esperienza in strada.
Il Fin pertanto è chiaramente misurabile mediante l'osservazione diretta, e sarà possibile graduarne il valore.
Andremo quindi dal ciclista traballante che - sempre incolume come Mister Magoo - fende quotidianamente incroci infernali innescando concerti di clacson (altissimo Fin, livello "In limine mortis"), al pistard strafottente istoriato di croste & tatuaggi che sfreccia al centro della carreggiata (bassissimo Fin, livello "Il CdS è stato scritto per gli automobilisti").
Secondo alcuni ricercatori neozelandesi, il valore di Fin può essere abbattuto mediante l'adozione di alcune misure pratiche, quali:
  • guardare negli occhi i guidatori in prossimità delle svolte (e funziona alla grande, lo sperimento anche io senza per forza andare in Nuova Zelanda);
  • autoconvincersi della propria immortalità, esibendo sicumera (tipo completare un sudoku o fare esercizi di giocoleria mentre si pedala).
COSTANTE DI GAUDIO - "CG":

Qualsivoglia sia il clima, la stagione, la temperatura, l'umore, la strada, il luogo, il modello, la marca, il diametro delle ruote, il colore della vostra bici, pedalare sarà SEMPRE E COMUNQUE una goduria.